sabato 13 maggio 2017
lunedì 20 febbraio 2017
Un monte ostile ma anche un rifugio sicuro. La storia di Monte Pellegrino è fatta di apparenti contraddizioni. La conformazione e la morfologia di questo massiccio ha impedito una facile ascesa alla parte più alta del promontorio. Ma allo stesso tempo, grazie agli altipiani e alle tantissime grotte presenti, è stato per alcuni un rifugio sicuro. In tanti hanno cercato vie d'accesso "praticabili", perché in fondo questo monte attira a sé. Chiama pellegrini, sportivi, curiosi... e chiunque in qualche modo avverta scorrere una forza particolare tra le rocce. Monte Pellegrino regala a tutti spazi e vedute che lasciano senza parole e senza fiato. Siamo dentro ad un centro abitato ma allo stesso tempo, percorrendo alcuni sentieri, è come se venissimo sbalzati indietro nel tempo. Quattro i sentieri più noti:
lunedì 13 febbraio 2017
Sulla nostra pagina Facebook ho ricevuto diversi messaggi. In passato anche da parte di alcuni emigrati che si trovano negli Stati Uniti. Quello che emerge è che il legame con la Sicilia - nonostante gli anni - è molto forte, anche per quelle generazioni che sono nate in America ma possono vantare origini siciliane. E Santa Rosalia e il suo Santuario costituiscono un forte punto di riferimento. Per dare seguito ad una richiesta in particolare, la scorsa settimana di buon mattino sono stato al Santuario. E ho deciso di raccogliere alcuni elementi e alcune storie. Oggi, nello specifico, vi parlo di ex voto. Il culto della Santuzza risale al Seicento. Nei secoli sono stati migliaia i fedeli che a Santa Rosalia hanno reso omaggio e rivolto preghiere. Una delle testimonianze più chiare di questo culto sono gli "ex voto". Si tratta di oggetti di varia natura depositati all'interno della grotta - ma non solo - frutto di una promessa. L'espressione "ex voto" viene, infatti, dal latino: un adagio recitava "ex voto suscepto", "secondo la promessa fatta". Uno degli oggetti più imponenti all'interno della grotta è un'ancora.
martedì 7 febbraio 2017
Il tutto è nato da un sogno. Poche immagini, suggestive. E il risveglio improvviso nelle mattinate. Era metà agosto. Ricordo che nel sogno mi trovavo proprio nell'area del Belvedere su Monte Pellegrino e c'era un luogo che attirava la mia attenzione. Vedevo una casa, un tetto e il movimento di persone. Buona parte dei sogni è legata al nostro vissuto. Monte Pellegrino è un luogo a me molto caro e quindi qualche collegamento poteva esserci... Ma perché quel sogno? Incuriosito dalle immagini che avevo memorizzato durante il sonno delle mattinate, mi sono velocemente vestito e sono andato su in cima. Non vi nascondo che un brivido mi è corso lungo la schiena quando ho visto qualcosa di simile a quanto sognato. Non potevo andare senza testimoni. Anche perché - detto fra noi - questa cosa mi inquietava un tantino. Ho chiamato quindi il mio compagno di disavventure, Adriano, e abbiamo così iniziato il nostro percorso. Siamo nella zona di Pizzo Volo d’Aquila, a pochi chilometri dall’area del belvedere e sotto, praticamente, il costone dove sono piazzate le antenne e i ripetitori tv. Percorrendo per circa dieci minuti il sentiero che conduce a questo piccolo altipiano si scorgono, ben mimetizzate tra alberi e roveti, delle strutture in cemento armato. Sono di forma circolare, dotate di un ingresso con scivolo e quattro loculi. Al centro si trova un sistema di perni, anch’essi disposti a giro. Ecco il video realizzato allora a Monte Pellegrino.
Le informazioni su Santa Rosalia non sono ben definite. Alcune fonti sono imprecise altre ancora fanno i conti con chiare contraddizioni che ne sminuiscono l’autorevolezza. Santa Rosalia sarebbe vissuta a Palermo tra il 1130 ed il 1170. A quei tempi governava il Regno di Sicilia Guglielmo I detto il “Malo”. Quel periodo fu politicamente tormentato. In compenso dal punto di vista economico, culturale e artistico quegli anni segnarono momenti di grande splendore e fermento. Nessuna notizia si ha sulla famiglia della Santa – si legge nel sito della diocesi di Palermo – ad eccezione della iscrizione scolpita in una grotta della in cui lei stessa si dice figlia di Sinibaldi, signore della Quisquina e delle Rose, iscrizione rinvenuta nel 1624 da due muratori e da molti ritenuta “un falso”. Il Caetani, raccogliendo una tradizione orale, ci dice che ella venne a Palermo al seguito, come ancella, della regina Margherita moglie di Gugliemo I detto il Malo. Molto probabilmente abitò in una casa della borgata dell’Olivella vicino alla prima Chiesa a Lei dedicata.
Abbandonò le umane comodità per una vita da eremita fatta di contemplazione e di solitudine. La legenda, raccolta anche nel canto popolare di esaltazione della Santa “u Trinfu”, narra che la scelta dell’eremitaggio Le fu richiesta proprio dal Cristo, apparsole dentro lo specchio mentre ella si preparava per la cerimonia di nozze che dovevano legarla al nobile Baldovino, che La aveva avuta promessa in moglie dal Re cui aveva salvato la vita. Molto probabilmente S. Rosalia fu monaca basiliana come la raffigura un’antica pala d’altare del XIII sec.
lunedì 6 febbraio 2017
Arrivati sul piazzale antistante il Santuario, troverete alla vostra destra una strada in salita. Si tratta del percorso ultimo dell'acchianata. Ma anche della rampa che prosegue verso la parte più alta di Monte Pellegrino. Proseguendo, quindi, lungo la strada che porta alle antenne e ai ripetitori (occhio all'eccessiva esposizione), c'è una zona davvero suggestiva. Ci si arriva in pochissimo tempo. Qui si trova una vecchissima cappella. Con l'amico Adriano abbiamo osservato a lungo questa struttura e ci siamo accorti di alcuni particolari. Casuali, sicuramente. Ma suggestivi. Specialmente per un monte che ha una storia incredibile in termini di sedimentazione delle culture e dei riti. Abbiamo realizzato un piccolo filmato che illustra il percorso e i particolari di questa "cappella dimenticata".
Monte Pellegrino lo scorso secolo ha visto una trasformazione notevole degli spazi. Quelle che ora sono zone alberate, un tempo vedevano solo rocce e terra. Un po come Monte Gallo o altri monti che si trovano in prossimità del mare. Girovagando in rete, ho trovato un video che mostra alcune zone di Monte Pellegrino. Brulle e davvero suggestive. Da questi meravigliosi fotogrammi è, infatti, possibile notare come la vegetazione del monte sia ancora poco predominante. Il paesaggio brullo ricorda molto quello che è possibile osservare sui rilievi che circondano Bellolampo. Da notare alcune costruzioni oggi scomparse. Di seguito trovi il video viene intitolato "Palermo Dal - Monte Pellegrini" ed è stato caricato Brian Fangman. Fotogrammi muti che scorrono e che fanno rivivere un'atmosfera davvero suggestiva.