
La raffigurazione di Tanit può essere studiata secondo due direttive: quella antropomorfa e quella simbolica. La prima è formata dalle statuette che la rappresentano come una donna nuda che si stringe i seni, chiara indicazione di fertilità. Appare talvolta anche rappresentata su un trono e, in epoca romana, cavalcante un leone. La seconda è costituita da un disegno - il simbolo di Tanit - di assai discusso significato - in cui sono combinati un triangolo equilatero, una linea orizzontale e un disco, in modo da voler quasi rappresentare, in modo rozzo, una figura umana. Il "segno di Tanit" non rappresentava solo un'espressione artistico-religiosa: era l'invocazione della famiglia agli dei perchè ne assicurassero il benessere, la concordia, la fertilità e la fecondità. Il simbolo di Tanit era la piramide tronca portante una barra rettangolare sulla sommità. Su questa barra appaiono il sole e la luna crescente. Proprio in tema lunare, pare che Tanit fosse anche il nome che i Cartaginesi attribuirono alla Luna, che veniva rappresentata come un'immagine femminile stilizzata tra gruppi di stelle, e le dava perciò un fondamento di eternità, legato alla natura celeste dell'astro. Poichè la luna è mutevole d'aspetto nelle sue fasi, pallida, luminosa, invisibile, vennero attribuiti a Tanit anche denominazioni antitetiche ed ambigue: dea dell'Amore e della Morte, Creatrice e Distruttrice, Tenera e Crudele, Protettrice ed Ingannevole.
Secondo molti autori classici, tra cui Diodoro Siculo, il culto di Tanit richiedeva anche sacrifici umani. Tali riti sembrano confermati dalla presenza, nei tophet dedicati alla Dea di numerosi scheletri di bambini. Alcuni archeologi contemporanei, tuttavia, sostengono che nei tophet venissero sepolti gli infanti morti per malattia, e che i cartaginesi non praticassero sacrifici umani. fonti: www.roth37.it, wikipedia,
Secondo molti autori classici, tra cui Diodoro Siculo, il culto di Tanit richiedeva anche sacrifici umani. Tali riti sembrano confermati dalla presenza, nei tophet dedicati alla Dea di numerosi scheletri di bambini. Alcuni archeologi contemporanei, tuttavia, sostengono che nei tophet venissero sepolti gli infanti morti per malattia, e che i cartaginesi non praticassero sacrifici umani. fonti: www.roth37.it, wikipedia,
Nessun commento:
Posta un commento